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Il Covo

Il Covo

Dopo tre mesi, finalmente i viaggiatori giunsero alle porte di un piccolo villaggio sul quale lessero “Benvenuti a Grasys, primo centro abitato della Baronia di Namoria”.

Il viaggio era stato particolarmente tranquillo, nulla a che vedere con il precedente, quando dovettero attraversare la foresta di Vankorr e le campagne di Davion.

L’unica cosa che era mutata da quando “Lei” si era autoproclamata Matriarca della Famiglia Fenice era la Magione…ogni sera appariva lì, dietro una collina o in una radura poco distante la Via Maestra. Sembrava seguisse i passi dei viaggiatori, pronta a dare loro un tetto e protezione…

I membri della Famiglia Fenice ebbero modo di conoscere molti viaggiatori che transitavano sulla Via Maestra che collegava il Regno di Davion con quello di Namoria, notando un abbigliamento piuttosto bizzarro e delle abitudini alquanto strane come l’Ora del Tè o ciò che alcuni avevano definito “umorismo perbenista”.

Alcuni della Famiglia – coloro che venivano definiti “ritornati” – non si erano mostrati particolarmente sorpresi, commentando semplicemente con “Si, ho già visto questo modo di fare… tipico dei Velisiani”.

Altri invece si dimostrarono particolarmente meticolosi nell’annotare qualunque tipo di informazione sul Regno di Namoria…

Ma tutti furono molto attenti nel tacere riguardo lo scopo del loro viaggio verso Namoria e nessuno pronunciò il nome della nuova Matriarca della Famiglia, nemmeno quando le domande sull’argomento erano dirette e lasciavano poco spazio alla divagazione.

Non appena varcano la soglia della locanda, i viaggiatori furono accolti da una donna di bell’aspetto, vestita con un’ampia gonna e un corpetto a balconcino “Benvenuti a Grasys, nella locanda di Brenda!” esclamò, iniziando a sistemare sul bancone una lunga fila di piccoli bicchieri e versando del liquore color paglia “questo ve lo offre la casa, gentili ospiti”.

“Decisamente un viaggio più tranquillo…” mormorarono alcuni, prendendo fra le dita il bicchiere e sollevandolo alla salute della locandiera. Altri sorrisero a quelle parole, iniziando a ricordare scene tutt’altro che rassicuranti, come l’arrivo alla Collina dei Cavalli o il soggiorno nelle terre di Davion.

“Quindi venite da Davion” commentò un uomo avvolto in un mantello seduto ad un tavolo vicino al camino. I viaggiatori si voltarono, si guardarono ma non risposero.

Improvvisamente calò il silenzio su tutta la sala, mentre lo sconosciuto si alzava e si avvicinava al bancone. Tutti videro che, sotto il mantello, s’intravedeva l’elsa di una spada, una bacchetta tipica di chi utilizza la magia e una spilla raffigurante un drago con le ali spiegate.

“Mi chiamo Dreyfus e sono un Capitano del Covo” disse, mentre usciva dalla porta della locanda.

“Capitano di…cosa?” chiese uno dei viaggiatori, quando lo sconosciuto era ormai sparito dalla vista.

“Il Covo” rispose Brenda, per nulla intimorita dall’uomo che si era presentato con il nome di Dreyfus “è un’organizzazione che si occupa di ritrovare e recuperare… oggetti… ormai perduti e dimenticati. Se volete recuperare qualcosa, chiedete al Covo”

(Sulla Via Maestra, alle porte del Regno di Namoria…)

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