In partenza…

In partenza…

Rubien stava cercando Alfred già dalle prime luci del giorno. Nessuno aveva risposto quando aveva bussato alle sue stanze.

Questo poteva solo significare che aveva già iniziato il giro di controllo quotidiano.

Lo trovò nelle cucine, mentre seguiva con lo sguardo un uomo, riccamente vestito, uscire visibilmente alterato dalle cucine.

Rubien intuì di essere arrivato giusto alla fine di un alterco e un brivido percorse la sua schiena al solo pensiero che Alfred potesse essere di malumore.

 

“Mio Signore, reco a voi le decisioni dei nostri osp… ehm, dei legittimi proprietari della Magione”.

Maledizione – pensò Rubien – un altro errore simile e mi troverò sulla Ruota…

“Quindi hanno deciso di intraprendere il viaggio verso Vankorr?”. Disse Alfred distogliendo lo sguardo dalla porta dove era appena uscito l’uomo elegante.

“Esatto, mio Signore!”

“Bene, preparerò io stesso gli ordini per approntare il loro viaggio, affinché sia il più sicuro, agevole e comodo possibile. Un’ora da ora vieni a ritirarli nelle mie stanze. Mi aspetto che vengano consegnati istantaneamente. Tutto chiaro Rubien?”

“Cristallino, mio Signore!”

“I responsabili avranno due giorni di tempo da oggi per organizzare il necessario”

“Ma Signore, una simile spedizione richiede…”

“NON AMMETTO REPLICHE! So perfettamente quanto, realmente, ci vuole a preparare il necessario in modo impeccabile! Se necessario useremo lo scudiscio…”

Rubien si morse il labbro inferiore per la stupidità delle sue parole. Era così difficile rimanere zitto e raccogliere gli ordini?

“La Vostra saggezza mi confonde, mio Signore”

“Bene Rubien, non c’è tempo da perdere! Il viaggio per Vankorr richiede diversi giorni e non possiamo far aspettare altrimenti!”

Anche perché desidero qualche giorno di pace anch’io. Questa gente mi sta sfiancando – Pensò Alfred.

Rubien fece il solito inchino per congedarsi e si voltò iniziando ad incamminarsi per uscire dalle cucine quando Alfred aggiunse un’ultima frase:

“Ah, Rubien… un altro errore del genere e ti farò attaccare alla Ruota. Intesi?”

“Sì, mio Signore. Certamente mio Signore!”