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Sogno Collettivo

Sogno Collettivo

Quello strano pizzicore gli passò sulla pelle, come il brivido di una premonizione.

Abbandonò il matterello e l’impasto sul tavolo per avvicinarsi alla finestra e fissare oltre il vetro… incredibile quanto il panorama potesse cambiare rapidamente! Dove prima c’era la campagna e i resti dell’accampamento di quei maledetti demoni, adesso il cuoco vedeva boschi sormontati da un cielo grigio. La pioggia stava cadendo fitta…

“Quindi ci siamo spostati nuovamente, Magione?” borbottò a mezza voce. Durante tutti questi anni di servizio presso la Magione della Famiglia Grayes – adesso di proprietà della Famiglia Fenice, aveva preso l’abitudine di chiacchierare con la Magione…La grande casa, ovviamente, non rispondeva anche se lui si ostinava a voler interpretare i cigolii di porte e persiane come interpretava il sobbollire nei tegami.

“Immagino che i Protettori avranno bisogno di te a breve...” disse dopo un lungo silenzio. Iniziò a suonare la piccola campana per richiamare gli inservienti.

“Tra poco arriveranno. Ormai lo sappiamo vero, amica mia? Vediamo di accendere le candele e ravvivare il fuocoovunque sia questo posto, di certo non è benedetto da un clima mite e soleggiato.”

“Avete chiamato, Capo Cuoco?” disse una donna corpulenta ferma all’ingresso della cucina. Anche lei aveva notato il cambiamento radicale del paesaggio e fra le braccia stringeva diverse lenzuola e federe. Probabilmente anche lei era da tempo al servizio della Magione.

Stufato, con questa pioggia servirà preparare dello stufato” rispose il cuoco “Il Signor Alfred ha viaggiato con loro, quindi ci sarà anche lui. Vedi di avvisare quelli più giovani. Nessun errore questa volta”.

“Capirai, Alfred trova SEMPRE qualche errore” rispose sbuffando mentre faceva per andarsene…

Il Cuoco sorrise a quell’affermazione e pensò che la donna non aveva poi tutti i torti.

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In partenza…
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