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Incontri pericolosi

Incontri pericolosi

Le stanze della Magione era silenziose. Stranamente silenziose…

Solitamente, a quell’ora della notte, c’era sempre qualche inserviente intento a raccogliere le svariate bottiglie di vino vuote lasciate qua e là dai membri della Famiglia Fenice o almeno una donna intenta a pulire il pavimento.

Alfred, notando quello strano silenzio, decise di controllare. Percorse la sala dove la Reggente e il resto della Famiglia solitamente cenava e fu lì che la vide…avvolta nel mantello di velluto, colei che si era autoproclamata la Matriarca della Famiglia Fenice gli stava dando le spalle, apparentemente intenta ad osservare alcuni quadri.

Alfred si irrigidì e immediatamente gli venne alla mente il momento in cui fu preso come esempio per spiegare il concetto di “missione segreta” ai nuovi signori della Magione.

Era morto per un concetto…

“Non rimanere sulla porta, Alfred” disse la Dama e quella voce, per un attimo, riecheggiò sia nella stanza che nella sua anima.

“Certo, mia Signora. Non volevo disturbarla” rispose il Maggiordomo, facendo un piccolo passo avanti. Per fortuna, il suo senso dell’etichetta non lo aveva abbandonato.

“Immagina un batterio sulla tua tavola, Alfred. Immagina un batterio che inizia a voler essere fastidioso…ecco come misuro il tuo disturbo” continuò l’entità dal volto scheletrico, voltandosi e fissandolo attraverso le orbite vuote “Ma non voglio essere…come dite voi?…scortese. Prego, siediti” disse poi, sedendosi compostamente ad un tavolo ed indicando con una mano guantata una sedia.

Alfred non indugiò e prese posto, in silenzio.

La Dama parve soffermarsi su quel semplice gesto e parve compiaciuta “saresti un ottimo compagno di viaggio, Alfred. Mostri il rispetto che mi si deve e non parli se non interpellato”.

A quelle parole, Alfred si irrigidì. Ormai sapeva come interpretare quelle parole, soprattutto se a pronunciarle era la divinità della Morte…

“Oh, non preoccuparti, Alfred. Sei ancora utile in questa condizione” disse la Dama, avvicinando impercettibilmente il volto al Maggiordomo “Non verrai con me. Non ancora…Ti chiedo invece di aggiornare la mia Famiglia sulla loro prossima tappa del viaggio: Namoria”.

Seguì un lungo silenzio, ma Alfred pensò bene di non interrompere la nuova Matriarca. Ogni fibra del suo essere gli stava urlando di rimanere in silenzio ed aspettare che la Dama continuasse.

“Avvisa inoltre la mia Famiglia della nuova condizione della Magione e della presenza della Chiave” continuò la Dama, annuendo quando vide che Alfred aveva deciso di rimanere in silenzio, in attesa delle sue parole.

Un altro interminabile silenzio. Per Alfred era come osservare la fine di ogni cosa…

“Bene, puoi andare adesso, Alfred” proseguì la Dama, distogliendo finalmente lo sguardo e concentrandosi sui dipinti appesi “assicurati che il fuoco nel camino delle mie stanze sia acceso”.

Alfred si alzò, s’inchinò e si diresse a grandi passi verso le stanze riservate alla Matriarca.

– Il camino? La Morte ha freddo? – pensò improvvisamente il Maggiordomo. Ma quel pensiero fu immediatamente spazzato via da un gigantesco peso nel cuore…la Fine di ogni Cosa lo stava osservando attentamente…

(Racconto di una inserviente della Magione al Capocuoco…)

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